Ci sono storie che non appartengono solo ai protagonisti, ma a tutti noi. Storie che attraversano generazioni, palinsesti, teatri e salotti italiani, portando risate che hanno fatto da colonna sonora a un intero paese. Attitudini: Nessuna, il nuovo film documentario scritto e diretto da Sophie Chiarello, è precisamente questo: un viaggio emozionante, ironico e sorprendentemente intimo dentro l’universo umano e artistico di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Tre uomini che sono diventati “il trio” per eccellenza, tre volti capaci di attraversare tre decenni di storia dello spettacolo italiano senza mai perdere la loro identità. Il documentario arriva in sala dal 4 dicembre 2025, distribuito da Medusa Film, per raccontare come tutto è cominciato — e, soprattutto, come tutto continua.
LA STORIA DI UN’ALCHIMIA IRRIPETIBILE
Partendo dalla domanda più semplice e più difficile: Qual è il segreto del loro successo?
Sophie Chiarello decide di non rispondere con un’intervista, ma con un racconto che sfila indietro nel tempo, dalla Milano di oggi agli oratori di ieri, dai set cinematografici alle prime serate nei piccoli teatri. Un ritorno alle origini del trio, attraverso amicizia, talento, incontri fortunati e un destino che ha unito tre ragazzini “senza attitudini” in una leggenda della comicità italiana.
Il film si muove come una conversazione tra amici: naturale, imprevedibile, viva. Una prospettiva privilegiata resa possibile dal legame della regista con i tre comici — un rapporto di fiducia cresciuto negli anni, che permette di raccontarli dall’interno, nella loro “nudità” più autentica.
Il documentario è anche una lettera d’amore a Milano, “la città che ha dato loro una possibilità che altrove sarebbe stata difficile”. Una città vista con lo sguardo di chi la scopre e di chi la abita da sempre. Un palcoscenico dove l’intrattenimento italiano è cambiato volto: cabaret, televisione, cinema.
In questa trasformazione, Aldo, Giovanni e Giacomo non sono solo testimoni: sono stati protagonisti, innovatori, punti di riferimento. Tre uomini e una gamba, Così è la vita, Chiedimi se sono felice, fino ai successi recenti come Il grande giorno, premiato con il David dello spettatore: una carriera che ha definito cosa significhi “fare comicità” in Italia.
UN DOCUMENTARIO CHE FA RIDERE, COMMUOVE E RICONCILIA
Chiarello costruisce un film che non è un’agiografia, ma un ritratto umano. Ci sono gli sketch improvvisati, il modo in cui il trio “diventa un unico clown” appena si ricongiunge. Ma ci sono anche le fragilità, le paure, il tempo che passa e trasforma i volti, i luoghi, le ambizioni.
Il film abbraccia un sentimento universale: l’amicizia che resiste.
La capacità di sbagliare, ricominciare, restare fedeli al pubblico.
Il desiderio — forse oggi più urgente che mai — di credere nei sogni.
PERCHÉ VEDERLO
Perché è molto più di un film sul trio.
È una storia italiana, fatta di risate e riscatto sociale; di talenti coltivati contro ogni previsione; di un paese che cambia ma che continua ad avere bisogno di momenti di leggerezza intelligente e di unione.
È un viaggio che appartiene a tutti: a chi li ha scoperti con Mai Dire Gol, a chi li conosce dai film cult, a chi li vede come parte della propria memoria affettiva.
E soprattutto a chi crede ancora nella magia dell’arte che nasce dall’amicizia — quella vera, quella che non si piega alle mode, quella che dura.
PERCHÉ VEDERLO
Perché è molto più di un film sul trio.
È una storia italiana, fatta di risate e riscatto sociale; di talenti coltivati contro ogni previsione; di un paese che cambia ma che continua ad avere bisogno di momenti di leggerezza intelligente e di unione.
È un viaggio che appartiene a tutti: a chi li ha scoperti con Mai Dire Gol, a chi li conosce dai film cult, a chi li vede come parte della propria memoria affettiva.
E soprattutto a chi crede ancora nella magia dell’arte che nasce dall’amicizia — quella vera, quella che non si piega alle mode, quella che dura.
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