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Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo: L’estate si colora di giallo… e profuma di anni 70

Quest’estate le sale cinematografiche saranno inondate di nuovo di giallo. È infatti in arrivo Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo, e grandi e piccini impazziranno di nuovo per quegli irresistibili omini gialli che ormai più di 10 anni fa sono entrati nelle nostre vite con Cattivissimo Me. Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo, in uscita al cinema il 18 agosto, e in anteprima in alcune città l’8, 9 e 10 agosto, è allo stesso tempo il sequel di Minions, il film dedicato alle palline gialle uscito nel 2015, ed è anche un vero e proprio prequel di Cattivissimo me. Alla fine del primo Minions, infatti, nella vecchia Inghilterra di fine anni Sessanta, avevamo visto i Minions conoscere un giovanissimo Gru.

Ora siamo a Los Angeles, nel 1976. I Minions hanno scelto Gru come il cattivo da servire, ma Gru è ancora un ragazzino, e ancora un cattivo in pectore. C’è un gruppo che domina il mondo, sono i Malefici 6. Quando questi, nella missione che li vede alla ricerca di un prezioso monile, decidono di far fuori il loro capo, rimangono in 5. Così scelgono di mettere un’inserzione per assumere un nuovo cattivo. Gru si presenta, ma viene deriso perché ancora un ragazzino. Ma, rubando il monile, attira su di sé l’attenzione, e non solo. Il fatto è che, se poi il monile lo affidi ai Minions, sai che avrai tutto il loro impegno, ma anche un sacco di pasticci…

L’idea più bella al centro di Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo, è immergere la storia negli anni Settanta (dopo che il precedente film era in gran parte ambientato nei Sixties, e Cattivissimo Me 3 pescava a piene mani nell’immaginario degli anni Ottanta). La ricostruzione è perfetta, e così veniamo catapultati in un mondo fatto di disco music, dischi in vinile, in quelle vecchie sale giochi Arcade con i flipper, l’air hockey e i primi videogiochi. È un mondo che è anche quello del cinema d’azione del tempo, dei film di kung fu e del cinema blaxploitation. Sì, è un mondo che piacerebbe a Quentin Tarantino, tanto che i titoli di testa scorrono su una versione di Bang Bang (la canzone di Sonny e Cher che è uno dei simboli del suo Kill Bill) funky e cantata in giapponese. È un mondo che piace anche a noi, a chi quegli anni Settanta in qualche modo li ha sfiorati e ha dei ricordi, anche flebili. Ci piace soprattutto se, dopo aver sentito molte hit disco del momento (Born To Be Alive, Funkytown, Dance To The Music) ascoltiamo, in due momenti chiave del film, All The Young Dudes, la canzone di David Bowie scritta per i Moot The Hoople e una irresistibile versione di You Can’t Always Get What You Want dei Rolling Stones, cantata in “bananese”, cioè nella buffa lingua dei Minions. Che poi, comunque, sfuma, e arriva la voce di Mick Jagger.

Da quello che abbiamo scritto si capiscono due cose. Mionions 2: Come Gru è diventato cattivissimo è un film in grado di piacere ai più piccoli, che adoreranno i Minions e le loro gag, e ai più grandi, in grado di cogliere tutti i riferimenti al cinema, alla musica e alla cultura del tempo. L’altra cosa che appare evidente è che il film è sì un sequel dei Minions, ma anche un prequel di Cattivissimo Me. Gru, infatti, qui è di nuovo al centro della scena, anche se nella versione più giovane. Tutto il suo ingresso in scena, all’inizio del film, sembra riprendere l’inizio di Cattivissimo me, con quella sequela di cattiverie gratuite a cui ci ha abituato. Lo vediamo così lanciare una bomba puzzolente in un cinema (dove si proietta Lo squalo…) per far scappare tutti e vedersi il film da solo, in santa pace, con i suoi amici Minions. Lo vediamo congelare con una colla al formaggio le persone in fila per un gelato, e poi gustarsi quel gelato davanti a delle persone che stanno faticando in palestra.

Il nuovo film dei Minions, allora, è un ibrido. Questi adorabili personaggi sono soprattutto figure da gag, da slapstick comedy, e funzionano così sulla corta distanza, in dei corti, o in dei momenti che sono parte di un film più ampio. Sulla lunga distanza, quella del film, avevano forse bisogno di una storia più forte, e di un personaggio come Gry Gru. Il Gru giovane, però, funziona di meno. E allora ecco che il nuovo film è metà tra una serie di gag e una storia più compiuta, che però, non commuove come alcuni film della serie Cattivissimo me. Ma per passare un’estata gialla come il sole può andare bene.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

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