Statistiche accessi

Flow – Un mondo da salvare: Arriva al cinema un gioiello dell’animazione, lanciato verso gli Oscar

Flow – Un mondo da salvare: Arriva al cinema un gioiello dell’animazione, lanciato verso gli Oscar

C’è un gatto, un bellissimo gatto grigio con due enormi occhi dorati, al centro di Flow – Un mondo da salvare, uno straordinario film d’animazione che, dopo aver incantato il Festival di Cannes e conquistato quattro premi ad Annecy, arriva al cinema in Italia con Teodora dal 7 novembre. Capace come pochi di parlare un linguaggio universale e osannato dalla critica di tutto il mondo, il film diretto dal giovanissimo Gints Zilbalodis è già dato da Variety tra i favoriti nella corsa all’Oscar ed è stato presentato in anteprima italiana al festival Alice nella Città. È un film davvero da non perdere.
Ma qual è la storia che racconta Flow – Un mondo da salvare? In un mondo in cui gli esseri umani sembrano essere scomparsi, l’arrivo di un’inondazione costringe un gatto a mettersi in salvo su una barca, insieme a un variopinto gruppo di animali. Tra paesaggi di abbagliante bellezza e continui pericoli imprevisti, il viaggio farà capire a tutti che l’unione è la loro vera forza.

Colpisce fin dalle prime immagini, Flow – Un mondo da salvare, perché ha un tratto che finora non abbiamo mai visto. È un’animazione semplice, dalle immagini stilizzate, non legate al fotorealismo estremo di tanti prodotti d’animazione di oggi, ma è comunque a suo modo realistica, evocativa, efficace. Per capirci, di quel gatto non possiamo vedere ogni pelo del manto, ma le ombre e i riflessi lo evocano alla perfezione. E, soprattutto, sono i movimenti del gatto, e degli altri animali, nello spazio ad essere credibili e convincenti.
Ed è così credibile l’acqua che, come avrete capito, è un elemento fondamentale nel film. Il lavoro, in quel senso, è eccezionale. L’acqua sembra vera: la sua trasparenza, le immagini riflesse in essa e i riflessi della luce, il rapporto tra cosa è sopra e cosa è sotto la superficie. E quell’ondata di acqua sporca che, poco dopo l’inizio del film, cambia tutto. Non sappiamo che cosa sia successo: un’inondazione, un disastro idrogeologico, un assestarsi della natura. Fatto sta che per i nostri animali è un pericolo, e dovranno usare il loro istinto, e la loro unione, per venirne fuori.
Flow – Un mondo da salvare è diverso da qualsiasi cosa abbiate visto finora. Finalmente è un film senza parole, senza animali antropomorfi, e nemmeno con comportamenti umani. Ma solamente, semplicemente, animali, con i loro comportamenti. Forse sono solo leggermente enfatizzati. I protagonisti della storia sono lì, con i loro istinti naturali, la diffidenza e la sopravvivenza. E con una solidarietà che viene naturale e che, forse il messaggio è anche questo, forse è possibile solo tra esseri a loro modo puri come gli animali. Non certo negli uomini.
È proprio l’uomo il grande assente in questa storia. Siamo in un mondo futuro dove l’uomo non è più presente? Ha semplicemente previsto il disastro ed ha lasciato in tempo quelle terre? Il film non ci dà risposte e parte del suo fascino è proprio in questo. Lascia che ognuno di noi, mentre si perde in quei mondi sommersi, abbandonati e suggestivi, possa pensare ciò che vuole, farsi la propria idea. Il messaggio di Flow, alla fine, è potentissimo: è proprio una lezione all’uomo, la dimostrazione che uniti si può stare, anche se diversi, anche se cane e gatto. Una lezione, la storia e la cronaca ci dicono questo, che l’uomo non ha ancora imparato.

di Maurizio Ermisino

Questo slideshow richiede JavaScript.

 

Ultime News

Ti potrebbero interessare Magazine Webtic