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Cailee Spaeny: da Priscilla a Civil War a Alien: Romulus, è nata una stella

Cailee Spaeny: da Priscilla a Civil War a Alien: Romulus, è nata una stella

Per uno strano scherzo del destino, e di anteprime stampa, a molti è capitato di vedere Cailee Spaeny lo stesso giorno, in due film diversi, a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Priscilla, il film di Sofia Coppola, già nelle sale, e Civil War, il film di Alex Garland, in arrivo il 18 aprile. In tanti non hanno riconosciuto l’attrice, non avevano capito che la protagonista di entrambi i film era la stessa. Merito della regia e del comparto artistico dei film, certo, ma anche merito di un’attrice bellissima ma che si sta dimostrando anche incredibilmente versatile. Un’artista che può diventare la giovane moglie di Elvis, ma anche un’agguerrita reporter di guerra. E non solo. Nel prossimo Alien: Romulus, si troverà a battersi, armata fino ai denti, contro lo xenomorfo, l’alieno più famoso e temuto della storia del cinema. E quindi a confrontarsi con una delle eroine storiche della fantascienza, la Ripley di Sigourney Weaver. 25 anni (è nata il 24 luglio 1998 a Springfield, Missouri, negli Stati Uniti), altra 1 metro e 55, ma dalla personalità enorme, Cailee Spaeny è anche una cantante. L’avevamo vista in Omicidio a Easttown e in 7 sconosciuti a El Royale. Ma è con questi film che è arrivata alla sua consacrazione.

Priscilla: L’immagine della ritrosia, dell’ingenuità, della timidezza.
La gonna a quadri, la camicetta bianca e il golfino rosa. Il viso acqua e sapone e qui capelli castani, vaporosi, raccolti in una coda di cavallo, con la frangia che copre quasi tutta la fronte. La Cailee Spaeny che entra in scena come Priscilla Beaulieu, in Priscilla di Sofia Coppola, è quella che si direbbe una brava ragazza, una ragazza tipica degli anni Cinquanta. Ma anche una delle tante brave ragazze, tutte casa, scuola e famiglia degli anni che sarebbero venuti dopo. Al momento di uscire, la sera, per andare a quella famosa festa dove incontrerà Elvis, si concede solo un filo di lucidalabbra sulla bocca. E un vestito verde. Il suo viso, al momento di quel primo appuntamento, è sognante: sta per incontrare il Re del rock. In tutta la prima parte di Priscilla, Cailee Spaeny è l’immagine della ritrosia, dell’ingenuità, della timidezza.

Priscilla: Una bambina cresciuta troppo in fretta
Cambierà. Nella prima scena del film, un evidente flashforward dove la nostra eroina è già nella sua stanza a Graceland, la casa di Elvis, abbiamo visto i suoi occhi bistrati di eyeliner, Occhi che non sono già più quelli di una bambina, ma quelli di una donna. I capelli sono cotonati, e soprattutto, sono neri. È così che li vuole Elvis Presley, perché dice che valorizzano i tratti del suo viso. Così, la Priscilla di Cailee Spaeny è una bambina che è cresciuta troppo in fretta. Costretta a crescere non dal naturale flusso del tempo ma dalla volontà di un uomo che la crede una bambola, l’ennesimo dei suoi passatempi. La vedremo in bianco e nero: il bianco di un vestito e il nero di quel trucco sugli occhi che è colato. Sì, la bambina è definitivamente cresciuta. E non è affatto felice di questo.

Civil War: Un senso di stupore e di eccitazione
Anche in Civil War, in cui è Jessie, una reporter giovanissima ma molto, molto determinata, Cailee Spaeny ha il volto di una bambina. Anche la sua Jessie, forse, è cresciuta troppo in fretta. Ma, in questo caso, ha scelto lei di farlo. È giovanissima ma è entusiasta, stupita di fronte alle cose. Impaurita dalla guerra civile che impazza in America, ma eccitata dal fatto che sta facendo il lavoro dei suoi sogni. Gli occhi, piccoli e chiari, la bocca, piccola anch’essa e disegnata alla perfezione, sono sempre in movimento, vivi, vispi. E denotano questo senso di stupore ed eccitazione. Quegli occhi sono curiosi. E la curiosità, per un reporter, è tutto. E il sorriso denota l’innocenza di chi è ancora giovane. Ma, anche qui, quell’espressione muterà in qualcos’altro.

Civil War: Una voce bassa, calda, dura
È lei ad essere la coscienza critica del gruppo di giornalisti che sta seguendo la guerra. È lei, ancora pura, che si pone dei dubbi. “Perché non gli ho detto di smettere?” si chiede dopo aver fotografato degli uomini che stavano torturando dei loro simili. “Se mi sparassero tu scatteresti la foto?” chiede a Lee, la reporter matura interpretata da Kirsten Dunst. La risposta arriverà nel finale, e sarà beffarda e sorprendente. Quello che colpisce di Cailee Spaeny, in Civil War, è il lavoro sulla voce. A dispetto dell’aspetto giovane, e della sua voce in Priscilla, qui ha una voce bassa, calda, dura. Il suo volto, acqua e sapone, qui è completamente senza trucco. Solo due quattro piccole vere ornano i lobi delle orecchie.

Cailee Spaeny è credibile sia in costume che in abiti contemporanei
Tra Priscilla e Civil War, Cailee Spaeny si dimostra credibile sia in costume che in abiti contemporanei. Negli abiti anni Cinquanta (e poi Sessanta e Settanta) del film su Elvis Presley come in jeans, t-shirt e sneakers, gli abiti comodi e casual, divisa di una reporter dei giorni nostri. Per la purezza dei suoi tratti del viso, più che per la fisicità e la personalità, potrebbe diventare la nuova Winona Ryder. In una sequenza di Priscilla, vediamo il suo volto di profilo, con il nasino all’insù. In una scena di Civil War si notano le leggere lentiggini sotto gli occhi, che sono piccoli, allungati e di un blu intenso. E il suo sorriso, quando si apre, è di una dolcezza irresistibile. È davvero uno dei volti più belli visti al cinema negli ultimi anni. Sì, è nata una stella.

di Maurizio Ermisino

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