Questo è un anno celebrativo per il Festival di Venezia: La Biennale celebra i 90 anni del più antico festival del cinema al mondo, la cui prima edizione si svolse dal 6 al 21 agosto del 1932 sulla terrazza dell’Hotel Excelsior al Lido.
Le novità della 79° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà dal 31 agosto al 10 settembre, sono state svelate dal Presidente della Biennale Roberto Cicutto e Alberto Barbera, Direttore Artistico della kermesse veneziana durante la conferenza stampa di presentazione in diretta streaming dalla sede della Biblioteca dell’Archivio Storico della Biennale.
I film
A contendersi il Leone d’Oro quest’anno una lista di film e di autori davvero entusiasmante. Sono ventitre i film in concorso per il Leone d’Oro, di cui cinque dal titolo tricolore.
Se ne parla da mesi e approderà al festival lagunare il film Blonde di Andrew Dominik con Ana De Armas ad interpretare Marilyn Monroe.
Love Life di Koji Fukada, uno dei più grandi registi del cinema giapponese contemporaneo e già premiato a Cannes per lo straordinario Harmonium e il nuovo film di Todd Field, Tar con una formidabile Cate Blanchett nei panni di una direttrice d’orchestra.
Grande curiosità anche riguardo alla pellicola del visionario Alejandro G. Iñárritu, “Bardo, False Chronicle of a Handful of Truths”, una commedia nostalgica, descritto come il film più personale del regista, che racconta la storia di un giornalista e documentarista messicano che attraversa una crisi esistenziale.
Tanto cinema francese incentrato sul dramma, tra cui Saint Omer di Alice Diop, una storia carica di emozioni quella tra una madre e una figlia in difficoltà; e Athena del francese Romain Gavras, un dramma sociale ambientato in una metropoli parigina, racconta di una rivolta popolare in seguito all’omicidio di un giovane immigrato.
Infine, ci saranno autori e autrici che giocheranno in casa: alla regia il famosissimo Luca Guadagnino con una produzione italo-americana, “Bones And All”, che vanta un cast eccezionale, da Timothèe Chalamet, passando per Taylor Russell fino ad arrivare a Michael Stuhlbarg.
Guadagnino racconta i margini della società attraverso gli occhi dei protagonisti Maren e il solitario Lee, giovani innamorati alle prese con un viaggio on the road dai toni horror.
“Il signore delle formiche” di Gianni Amelio invece racconta la storia umana e giudiziaria del drammaturgo e poeta Aldo Braibanti, interpretato da Luigi Lo Cascio.
Altra pellicola ambientata nel passato, più precisamente in una Roma degli anni ’70, sospesa tra conquiste sociali e vecchi modelli di famiglia, ‘L’immensità‘ di Emanuele Crialese, con Penelope Cruz che dà vita al personaggio di Clara, protagonista di questo film dal genere drammatico.
Gli altri due film in gara sono ‘Chiara‘ di Susanna Nicchiarelli, film biografico, storia della santa d’Assisi interpretata da Margherita Mazzucco e ‘Monica’ di Andrea Pallaoro, una storia che esplora “la complessità della dignità umana, le conseguenze profonde del rifiuto e le difficoltà nel guarire le proprie ferite”, come dichiarato dal regista.
Per quanto riguarda, invece, le altre sezioni della kermesse, diciannove sono i film Fuori Concorso, tra cui “Siccità” di Paolo Virzì, una commedia corale dai toni tragici non molto distante dalla realtà, che ipotizza un futuro prossimo dove l’acqua scarseggia mostrandone le terribili conseguenze.
Fuori concorso compare anche il thriller “Don’t Worry Darling” di Olivia Wilde con protagonista la sua nuova fiamma, Harry Styles. Mentre nella sezione Orizzonti troviamo “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa con Elodie in veste di attrice per la prima volta.
Non mancheranno i documentari, tra cui “Nuclear” di Oliver Stone e “Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom” diretto dal regista israeliano Afineevsky, il racconto di un popolo che ha lottato per la libertà, oggi purtroppo pericolosamente minacciata.
Annunciata inoltre la sezione Venezia Classici, dedicata ai documentari sulla storia del cinema, e il film e i cortometraggi della 37esima Settimana internazionale della Critica.
In concorso in questa sezione Sergio Leone – “L’italiano che inventò l’America”, docufilm prodotto diretto da Francesco Zippel.
Sarà White Noise di Noah Baumbach ad alzare il sipario di questa 79° edizione di Venezia.
Il film di apertura è un adattamento di un romanzo dello scrittore statunitense Don DeLillo.
Grandi aspettative sul film di Baumbach, definito da Barbera “un’opera originale, ambiziosa e avvincente, che gioca con equilibrio su più registri: drammatico, ironico, satirico. Il risultato è un film che esamina le nostre ossessioni, i nostri dubbi e le nostre paure riprese negli anni Ottanta ma con chiari riferimenti alla contemporaneità”.
La proiezione ufficiale della pellicola sarà il 31 agosto nella sala Grande del Palazzo del Cinema e sarà la prima volta in cui la Mostra viene aperta da un titolo prodotto Netflix.
Chiusura in thriller con il film presentato fuori concorso, “The Hanging Sun – Sole di mezzanotte”, tratto dall’omonimo bestseller di Jo Nesbø e diretto da Francesco Carrozzini con protagonista Alessandro Borghi.
Come ha spiegato in conferenza stampa il direttore artistico Alberto Barbera, “è girato tutto in inglese nel nord della Norvegia”.
Gli ospiti
Star e ospiti attesissimi calcheranno il red carpet: al lido approderanno star internazionali tra le quali Adam Driver (“White Noise”), Harry Styles, Chris Pine e Olivia Wilde (“Don’t worry darling”) Cate Blanchett (“Tàr”), Hugh Jackman, Ana de Armas, Penelope Cruz (“En los màrgenes” e “L’Immensità”), Catherine Deneuve, Timothée Chalamet (“Bones and All”), Anthony Hopkins (“The Son” di Florian Zeller) e Colin Farrell (“The banshees of Inisherin” di Martin McDonagh).
Presenti anche Elodie (“Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa) e Michele Bravi (per Amanda, di Carolina Cavalli), oltre alle stelle del cinema italiano, Alessandro Borghi, Padrino della 74esima edizione del Festival.
I Leoni d’Oro alla carriera del Festival di Venezia 2022 saranno assegnati all’attrice francese Catherine Deneuve e a Paul Schrader, regista e sceneggiatore americano.
La madrina della cerimonia di apertura e di chiusura della Mostra sarà l’attrice, conduttrice televisiva, e modella spagnola Rocío Muñoz Morales.
La giuria
Julianne Moore è stata nominata presidente della giuria del concorso della 79esima edizione del Festival di Venezia. Assieme a lei, in giuria vi saranno Mariano Cohn (regista, sceneggiatore e produttore), Leonardo Di Costanzo (regista e sceneggiatore), Audrey Diwan (regista), Leila Hatami (attrice), Kazuo Ishiguro (scrittore e sceneggiatore), Rodrigo Sorogoyen (regista, sceneggiatore e produttore).
La giuria del concorso assegnerà il Leone d’Oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali del concorso: Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.
Venezia79: “una finestra aperta sul mondo”, sottolinea il direttore Alberto Barbera
«I festival sono finestre aperte sul mondo. La finestra di Venezia79 non può certamente ignorare ciò che accade sotto i nostri occhi. Sono cose che preferiremmo non vedere, come la guerra in Ucraina, gli arresti dei cineasti in Iran, o la condanna alla produttrice turca condannata per un documentario che non è mai stato realizzato. Il festival annuncerà delle iniziative in merito, perché i festival non sono delle bolle chiuse che non guardano la realtà».
È un cinema più cupo quello che popola questa edizione, e forse non potrebbe essere diversamente, dai grandi toni drammatici e storie esistenziali.
Le commedie sono limitate, come se la pesantezza del clima attuale si sia espressa in un incupimento tematico e di toni.
Un programma molto vario quello di quest’anno quindi, che accosta ad un cinema più commerciale, storie più intime, familiari e personali dando spazio a riflessioni sociali e politiche che è necessario portate all’attenzione del grande pubblico.
Credit Images: Asac – La Biennale di Venezia
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