Statistiche accessi

Uncharted: Tom Holland non è solo Spider-Man

Ci vuole un po’ per adattarsi a vedere Tom Holland nel suo nuovo ruolo, quello di Nathan Drake, il protagonista di Uncharted, l’atteso film tratto da una famosa franchise di videogiochi, che arriva al cinema il 17 febbraio. Sì, perché, nella spettacolare sequenza d’azione che apre il film in medias res, nel bel mezzo degli eventi, c’è un momento in cui il suo personaggio colpisce con un calcio un personaggio, e in qualche modo si scusa, dicendo qualcosa del tipo “niente di personale”. Ecco, in quel momento sembra ancora Peter Parker, l’amichevole Spider-Man di quartiere. E, per un po’ ci sembra ancora lui quando in jeans, giubbetto e zaino sulle spalle, gira per New York prima di prendere posto dietro al bancone del bar dove lavora. Ma poi capiamo presto di essere da un’altra parte, e ci abituiamo presto a Tom Holland nel nuovo ruolo. Che, come quello dell’Uomo Ragno, potrebbe portare con sé a lungo come protagonista di una nuova franchise.

Nathan Drake (Tom Holland) è sempre stato appassionato di mappe, antichi e leggendari tesori e, in fondo, di furti. Da bambino aveva provato a rubare da un museo, insieme al fratello, un’antica mappa che, secondo loro, segnava il luogo dove si trova il tesoro di Magellano. Ma era stato scoperto. Il fratello così era fuggito, e aveva lasciato perdere le sue tracce. Una sera, al locale dove lavora, Nathan viene però contattato da un uomo, Victor “Sully” Sullivan (Mark Wahlberg), che sembra conoscere molto bene il fratello. E gli parla ancora di quel tesoro. Per raggiungerlo, però, dovranno sfidare la concorrenza dell’erede della nobile famiglia spagnola dei Moncada (Antonio Banderas) e sfidare due affascinanti avventuriere, Braddock (Tati Gabrielle) e Chloe Frazer (Sophia Ali).

Uncharted è uno dei prodotti più attesi di questo inizio 2020. È quel tipo di film per famiglie che ha sempre riempito le sale, e che ora si speri torni a riempirle, proprio come aveva fatto Spider-Man: No Way Home. Un film che, forse non è un caso, aveva lo stesso attore protagonista. Uncharted è uno di quei film che fanno il giro. Il videogame, un po’ come Tomb Raider, è ispirato a quel cinema d’avventura anni Quaranta che, aggiornato, ha vissuto una seconda gioventù dagli anni Ottanta in poi. Sì, facciamo i nomi: l’ispirazione è proprio Indiana Jones, una delle saghe più amate di tutti i tempi. Ma anche i suoi epigoni, come Alla ricerca della Pietra Verde, Il mistero dei Templari. E anche un po’ I Goonies e I Pirati dei Carabi. Ma dentro ci sono anche I Goonies, Star Wars, per il rapporto tra Luke e Han Solo, a cui è ispirato quello tra Nathan e Sully, e anche i film di Mission: Impossible e a quelli di James Bond. Ladri gentiluomini, heist movie, puzzle da risolvere, vecchi film dei pirati e film d’avventura giovanili: Uncharted è tutto questo.

Ma è anche vero che, trattandosi di un videogame, Uncharted è cinema che trae vita dal cinema, ma passa attraverso i filtri dei videogiochi. Il regista e i produttori hanno raccontato di non aver copiato intere scene dal videogame, ma di averne tratto un mondo per un film che vivesse di vita propria. Il fatto che il film nasca dal videogame porta da un lato, una certa schematicità nelle azioni e nella storia. Ma, dall’altro, una certa rottura delle regole e alcune scene “larger than life”, più grandi della vita, che se scrivendo un film ex novo non sarebbero mai state immaginate, arrivando da un videogioco, dove le regole sono meno rigide, dove c’è più libertà, promettono letteralmente a storie e personaggi di volare. Tom Holland ha già fatto volare il cinema una volta, con il suo Spider-Man. Ora è il momento che il cinema torni a volare grazie al suo Uncharted.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

Questo slideshow richiede JavaScript.

Ultime News

Ti potrebbero interessare Magazine Webtic