C’è una legge non scritta secondo la quale quando una diva del cinema si trasforma profondamente per un ruolo, tanto da essere a stento riconoscibile, per lei ci siano in arrivo premi e riconoscimenti di ogni tipo. Se, da un lato, è appassionante vedere attrici bellissime provare ad andare oltre la loro immagine e loro bellezza, prendere il ruolo come una sfida personale, dall’alto, da amanti della bellezza, è sempre duro vedere i loro volti coperti da make up, da trucchi prostetici, che a stento ci fanno riconoscere i loro tratti. È accaduto con Nicole Kidman in The Hours, o con Charlize Theron in Monster, per fare due esempi, Ora accade a Jessica Chastain, una delle attrici più affascinanti e carismatiche di oggi, con Gli Occhi di Tammy Faye, in arrivo al cinema il 3 febbraio. Il trucco qui c’è e si vede, ma non nasconde una grande interpretazione di Jessica Chastain, che potrebbe valerle l’Oscar.
Gli Occhi di Tammy Faye, di Michael Showalter, presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma (dove Jessica Chastain è apparsa, bellissima, sul red carpet in un abito Gucci), è la storia di Tammy Faye e Jim Bakker (Andrew Garfield), una coppia di coniugi innamorati dai tempi dell’università. Innamorati tra loro, e anche del Signore. La loro vita li ha portati a predicare la parola di Dio in tour negli Stati Uniti, usando toni molto popolari, e a volte anche le marionette per coinvolgere i bambini. L’incontro, del tutto fortuito, con un produttore televisivo, li porterà a diffondere il verbo di Dio in tv, e poi a creare un loro network – il più grande network religioso al mondo – e anche un impero immobiliare, con speculazioni edilizie e un parco a tema, una sorta di Disneyland a sfondo cristiano. Il tutto, ovviamente, facendo affari non puliti. Si dice addirittura che ai fedeli fossero state fatte delle vere e proprie truffe.
Gli Occhi di Tammy Faye, va detto, preferisce sorvolare un po’ troppo su questo argomento. Così come non approfitta della materia che ha a disposizione, l’America, Dio e i conservatori, per fare un ritratto più acido e pungente di una nazione. In questo senso, gli spunti erano ricchissimi, pensiamo alla scena in cui Tammy parla in diretta di AIDS con un ragazzo gay. Si parte negli innocenti anni Sessanta e si arriva all’era Reagan, dove i coniugi sembrano trovare il terreno più fertile. Gli Occhi di Tammy Faye è un film che non spicca mai il volo, che mette in scena i fatti in modo un po’ ripetitivo e ordinario, anche se non manca l’ironia a renderlo piacevole e meno prevedibile.
A spiccare è ovviamente l’interpretazione di Jessica Chastain. Che, certo, è fatta anche di molto trucco prostetico, di un pesante make up e di parrucche, come è consuetudine quando il ruolo prevede una profonda trasformazione. Dietro questa maschera, allora, rimangono solo il sorriso e gli occhi di Jessica Chastain a parlare per lei e a trascinarci dentro la storia. Non è un caso che il film si chiami Gli Occhi di Tammy Faye. Le sue ciglia – ciglia finte che si applicava appositamente – erano il marchio di fabbrica di Tammy. Non le toglieva mai, non si faceva mai fotografare senza, senza quel trucco così marcato che in fondo è sempre stato per lei una maschera dietro la quale celarsi, un appiglio per una donna in fondo insicura.
Ma insieme a quegli occhi e a quel sorriso c’è anche una gran voce. Sì, Tammy Faye era anche una cantante e Jessica Chastain ha interpretato le parti cantate riuscendoci alla perfezione. La voce della Chastain è un altro elemento fondamentale per la riuscita del personaggio. Jessica Chastain gioca sui registri alti, su una voce stridula. L’interpretazione di Jessica Chastain è il frutto di un grande studio, a partire da un documentario di Fenton Railey e Randy Barbato, che le ha fatto conoscere un lato inedito del personaggio. Da qui è nato un film che l’attrice ha voluto fortemente. Andate a vederlo, perché gli occhi di Jessica Chastain non li dimenticherete facilmente.
di Maurizio Ermisino per DailyMood.it
